Nella rubrica "Checkered Flag" di oggi, abbiamo l'onore di intervistare Enzo D'Antonio, pilota del team Screw Driver, fesco del suo 79° compleanno! Scopri cosa ha da raccontarci! 



Devo dare atto dell’iniziativa e all’impegno di Alessio, della DG e di taluni altri che hanno effettivamente dato una svolta a questo Campionato che è diventato molto professionale, divertente e challenging. Una eccellente organizzazione che si esprime anche nelle dirette video molto ben prodotte e commentate. 89 iscritti con una griglia del gruppo A sempre piena e con più di 50-55 piloti in gara tutti i lunedi, è tutto dire.
Prima eravamo “quattro amici al bar”, indubbiamente molta goliardia e tanto divertimento ma adesso è tutta un’altra storia: c’è anche tanta competition, che fa bene ed aiuta a crescere sempre di più
𝐍𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐠𝐚𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐓𝐞𝐱𝐚𝐬, 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐭𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞𝐠𝐢𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐦𝐚𝐧𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐩𝐢𝐥𝐨𝐭𝐢 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢? 𝐂'𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐠𝐚𝐫𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚𝐢 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐟𝐢𝐝𝐚𝐧𝐭𝐞?
La gara in Texas non è stata per me delle migliori. E’ noto a tutti che non sono tra i piloti più veloci e lo so bene. Il mio target non sono certo i top 10-15 drivers ma ne ho invece una ventina ben identificati con i quali mi misuro e sui quali cerco di prevalere. Non sempre ci riesco. In particolare in Texas ero più lento del solito ed allora ho deciso di non fare la qualifica per evitare di trovarmi imbottigliato nel “pacco” e quindi sono partito per ultimo. Il fatto di essere un pò lento mi ha aiutato sui consumi delle gomme e dal 30° giro esprimevo il mio meglio. L’inattesa assenza di cautions però non mi ha aiutato più di tanto a risalire qualche posizione, ne ho recuperate solo 10, troppo poco.

𝐂𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐚 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐞𝐥𝐞𝐯𝐚𝐭𝐢 𝐚 𝟕𝟗 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐞̀ 𝐢𝐧𝐜𝐫𝐞𝐝𝐢𝐛𝐢𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞. 𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐭𝐢 𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐠𝐚𝐫𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢 𝐭𝐮𝐨𝐢 𝐨𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐍𝐀𝐒𝐂𝐀𝐑 𝐞𝐒𝐩𝐨𝐫𝐭𝐬 𝐧𝐞𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐬𝐢𝐦𝐢 𝐚𝐧𝐧𝐢?
L’unico problema dei 79 anni è quello di arrivarci ! E io ho rischiato di non farcela 8 anni fa. E, quando ancora non sapevo come sarebbe andata a finire, ho ripreso tutte le attività con ottimismo, impegno e determinazione, come ho sempre fatto nella mia vita. Il CIN ha dato continuità alla mia sfrenata passione per le auto e le corse. Ho avuto la fortuna di possederne qualcuna di quelle belle, le ultime 3, che ho venduto tutte insieme, una Ferrari Scuderia, una GT3 RS e una M5 con il 10 Cilindri. Non l’avessi mai fatto ! Ancora me le sogno di notte ! E che ho fatto con i soldi ricavati? Ho comprato 8 macchine d’epoca di cui 6 americane, small e big block tutte da restaurare con le mie manine. Bolt and nuts restoration ! La più bella? Una Ford Mustang Mach 1 del 1970, of course. Ma questa mia passione e la mia storia motoristica mi hanno reso automaticamente un buon pilota del CIN ? Ovviamente no, specialmente oggi dove il set di piloti ha raggiunto una qualità stratosferica. Il bello del CIN è che è diventato estremamente competitivo e non si vince per caso. Per questo è diventato sempre più bello ed entusiasmante. Io competo principalmente con me stesso. Il mio obiettivo è quello di migliorarmi, magari un pò alla volta, ma migliorarmi sempre. Io non ho la pressione di dover vincere alcun Campionato, io devo semplicemente apprezzare che faccio dei miglioramenti continui arrivando al traguardo con il miglior piazzamento possibile e senza alcun decadimento della safety performance che potrebbe danneggiare gli altri. Tanto mi basta. Una volta ero considerato una scheggia impazzita e percepivo che i miei colleghi piloti si toccavano in quel posto quando mi stavano vicino. Per molti anni ho “vinto” per numero di gialle. Ecco, non è più cosi e quest’anno per un lunghissimo periodo ho mantenuto un clean sheet finchè poi, nelle ultime gare, non ho “pizzicato” il culetto di qualcuno giusto per non perdere del tutto il vizio. O forse andava troppo piano lui ? I prossimi anni ? Prima di tutto camparci, poi continuare con la stessa determinazione e impegno finchè potrò e continuare a divertirmi, come oggi, con tanti bravi e simpatici CIN drivers. Un mio obiettivo per i prossimi anni ? Eh Eh, facile ! Vincere il campionato degli ultra ottantenni. Non ce ne è per nessuno, o no? Io posso certamente affermare che il CIN allunga la vita. Lunga vita a tutti voi.